3° capitolo;
TOM.
Rientrai in casa, cercando di non farmi sentire da mio fratello che, sicuramente...
Non feci in tempo nemmeno a finire di pensare a ciò che stavo pensando (?), che subito sentì un colpo doloroso sulla spalla.
Mi voltai e trovai un Bill a dir poco infuriato che sventolava pericolosamente una delle sue tante pantofole. Quella volta aveva optato per le pantofole a forma di coniglietto? Beh, contento lui...
«Ti sembra ora di rincasare? Ma ti sei bevuto il cervello?! Tornare alle sei del mattino, roba da matti!» disse, più infuriato che mai.
Mi voltai e continuai a camminare, facendo finta che non esistesse. Non poteva SEMPRE farmi la ramanzina! Avevo diciassette anni, per l'amor del cielo! Non poteva perseguitarmi per tutta la vita.
«EHI? NON HO FINITO!» urlava, mentre mi rincorreva per il corridoio del piano superiore. Fortunatamente nostra madre si era presa una piccola pausa, per una vacanza super romantica (bleah!) con Gordon; perciò mancava anche la sua ramanzina.
«Bill, non c'è mamma, ti prego non rompermi i coglioni anche tu, eh!» risposi sbuffando, mentre continuavo imperterrito a camminare per raggiungere la mia camera.
«Tom, non usare questi termini volgari con me! Adesso fila immediatamente in camera tua!» disse.
Non mi voltai, sino a quando la sua pantofola colpì il mio (bellissimo) fondoschiena per ben due volte.
Mi voltai scandalizzato. «Oh ma...» non feci in tempo a finire la frase che un'altra super-pantofolata mi colpì in pieno volto. Mi voltai e cercai di correre - benché fosse impossibile con i pantaloni che portavo - mentre mi coprivo il viso con le mani.
«Bill ma sei impazzito? Smettila!» urlai, scandalizzato.
Mio fratello minore che mi sculacciava? No, era assurdo! Oltretutto mi stava anche picchiando.
«DEVI CAPIRE UNA BUONA VOLTA CHE NON SI TORNA A CASA COSI' TARDI! MI HAI FATTO PREOCCUPARE! SE TI AVESSERO UCCISO, O SEQUESTRATO? ADESSO FILA IN CAMERA TUA E RIFLETTI SU CIO' CHE HAI FATTO!» urlò, prima che io entrassi in camera mia.
«IO SONO GIA' IN CAMERA MIA!» urlai di rimando, chiudendogli la porta della mia camera in faccia.
Okay: mio fratello stava impazzendo. La fama gli aveva sicuramente dato al cervello.